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NEGLI OCCHI DI CHI GUARDA

Ogni momento di vita della fotografia è frutto di una relazione ed il dignificato dell’immagine non va cercato rigidamente all’interno del proprio perimetro, ma nella relazione che il testo visivo nel suo insieme intrattiene con il lettore, che lo intepreta in funzione delle proprie competenze enciclopediche, del testo verbale che accompagna la foto -un titolo, una didascalia, una frase che attivi dei percorsi interpretativi basati su quelle che Eco chiama “inferenze di sceneggiatura”- del contesto in cui è inserita.

Con la medesima foto si possono dire tante cose anche di senso opposto. Ma allora, può una foto non dire la verità? La risposta potrebbe scardinare una falsa certezza vecchia quanto la fotografia, che vorrebbe l’immagine fotografica come verità assoluta, come traccia del reale.

 

“La chiarezza di visione, l’attenzione ai dettagli e la sesnibilità al contesto e alle relazioni rappresentano la firma del lavoro di Domiziano Lisignoli come fotografo e come autore”. (Vincenzo Idone Cassone).

“L’atteggiamento di chi scatta dovrebbe essere simile a quello del medico, pieno di un profondo rispetto per ciò che si sta fotografando. Ci vogliono fotografi scalzi, capaci di lasciare fuori dalla porta le proprie certezze e di portare all’interno la propria delicatezza, la propria fragilità, e la propria paura di morire. Fotografi, quindi, consapevoli ed empatici. La consapevolezza richiede un’attitudine ma anche una preparazione. L’empatia, anche nei casi in cui sia un talento naturale, deve essere modulata e formata, per accostarsi nel modo corretto all’acuta sensibilità di chi lascia la vita.” (Marina Sozzi)

 

 

 

 

 

 

 

 


Di mano in mano

DI MANO IN MANO

Dalla nascita all’ultimo istante di vita, sono le mani ad accoglierci, a darci sollievo, a sfamarci, a esprimere le forme più alte di arte, compassione, generosità, creatività, amore.

“Da sempre il neonato passa dal grembo materno al mondo esterno se c’è chi lo prende con sé, nelle sue mani. Solo se c’è un altro possiamo sopravvivere e, dal concepimento fino all’ultimo respiro, le mani dell’altro incontrano un corpo, riconoscono una persona, confermano noi stessi e l’identità dell’altro”. (Katri Mingardi)

Tra gli altri, hanno aderito al progetto e hanno accettato di essere fotografati i musicisti Stefano Bollani ed Eugenio Finardi, il cestista Gianluca Basile, il chirurgo della mano Piero Di Giuseppe, il pugile Giacobbe Fragomeni.    (Costo €12.00)

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Fianco a fianco

FIANCO A FIANCO 

In un periodo così difficile, questo libro vuole parlare di protezione, di piccoli gesti, di dolcezza, di capacità di farsi parte nella vita degli altri.

Siamo animali sociali e, per quanto possiamo cercare e apprezzare periodi anche lunghi di solitudine, abbiamo bisogno di qualcuno al fianco, non solo marito o moglie, amici o colleghi, ma anche qualcuno di una generazione diversa che rappresenti il futuro. Il ragazzino con l’insegnante, il nonno con i nipoti, ma anche i nipoti con il nonno e l’insegnante con il ragazzino, un dare-avere in senso circolare che non termina mai di arricchire i cuori e le menti. Forse non ci pensiamo mai, ma nella nostra vita quasi ogni gesto è improntato alla protezione: al darla o al farne implicita o esplicita richiesta.

“Proteggiamo quando usiamo linguaggi, parole, toni, atteggiamenti che rispettano l’altro, per l’età, l’esperienza che sta vivendo, la sensibilità; quando non lasciamo solo chi ci sta vicino nei momenti difficili, ma anche quando rispettiamo il suo bisogno di riservatezza (la privacy nel significato nobile del termine, purtroppo spesso abusato e non osservato veramente) e di silenzio”. (Katri Mingardi). (Costo €13.00)