Sguardi sul futuro

Sguardi sul futuro

Vedo tante mascherine, ma non ne guardo una.
Non guardo nemmeno quelle con i disegni più strani, butto magari un’occhiata veloce,
ma non mi soffermo.
Le vedo, ma non le guardo.
La mia attenzione va alle persone,
agli occhi,
mai tanto evidenti quanto ora.
Così diversi tra di loro, così espressivi, così vivi e bisognosi di altri occhi da incrociare ed interrogare.
Vi propongo il mio mondo di questo periodo attraverso 42 sguardi in cui possiamo vedere la paura, la tensione, la sofferenza, l’incertezza, la fatica del lavoro, ma anche luminosi sorrisi.
Sono occhi di personale sanitario, di pazienti, infermieri, autisti, addette alle pulizie, impiegati, tecnici che ho incontrato frequentando l’ospedale anche in queste settimane di quarantena accompagnando le persone dializzate presso il cal di Chiavenna.
Li propongo “ingabbiati” in un montaggio geometrico per rappresentare la rigidità delle regole attuali, distanziati, ma uniti in un tricolore che fa da sfondo, da cornice e da collante.